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Oncologi, frenate cure e prevenzione: occorre cambiare strategia

Oncologia Redazione DottNet | 23/10/2020 18:45

Cipomo (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri) chiede alle istituzioni una nuova strategia per aiutare i pazienti malati di tumore, alle prese con possibili effetti negativi causati dal virus Sars-Cov-2

Forte calo degli screening, delle terapie e dei follow-up: è la preoccupante tendenza emersa nei reparti di oncologia, alle prese con una vera e propria "emergenza nell'emergenza" pandemia. L'allarme, contenuto in dati pubblicati recentemente, viene rilanciato dal Cipomo (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), che chiede alle istituzioni una nuova strategia per aiutare i pazienti malati di tumore, alle prese con possibili effetti negativi causati dal virus Sars-Cov-2. Più cure preventive a domicilio e meno ospedalizzazioni per i pazienti con infezione da Covid-19, ma anche la conservazione di un adeguato numero di posti letto medici e chirurgici per i pazienti oncologici che ne avranno bisogno e istituire percorsi protetti da dedicare loro per evitare qualsiasi rischio di contagio n ospedale: queste le principali richieste del Cipomo, che sottolinea anche la necessità di mantenere le attività di screening delle neoplasie per non trovarsi di fronte nel prossimo futuro a pazienti con neoplasie avanzate e più difficilmente curabili.

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"Vogliamo rendere noto quanto stiamo vivendo nei nostri ospedali - spiega il Dott. Livio Blasi, Presidente Cipomo - cercando di far capire l'importanza di mantenere lo stesso livello di assistenza oncologica che abbiamo sempre garantito ai nostri pazienti. La diagnosi precoce e le cure oncologiche sono le uniche armi che abbiamo a disposizione per sconfiggere questo male; rallentarle inciderebbe negativamente sul successo delle nostre terapie, con gravi ripercussioni sui nostri malati". 

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